LE FIABE DI DANERBA

 

Primi salitori: Paolo Amadio, Claudio Capitanio; 2 giugno 2009

Sviluppo: 300 m (5 lunghezze + 1 di collegamento)

Valutazione estesa: 6a (5c obbligatorio),S2, I

Difficoltà d’Insieme: D+

Roccia: ____ (sempre eccellente; a tratti disturbata dal muschio)

Giudizio: divertente via che si pone a metà strada rispetto altri due itinerari attualmente presenti sulla struttura (giugno 2009);è meno sportiva della via “Per chi mi ha preso” e meno alpinistica della via “Cavalcando l’orso”. Oltre alla classica e divertente progressione su placca a funghi offre il superamento di un tratto verticale a lame (purtroppo disturbato dall’erba, ma non in modo pericoloso) ed un divertente tiro su spigolo abbattuto con esposta visuale sulla vicina cascata di Danerba. Con le future ripetizioni anche i tratti di placca poco puliti (1° e 6° tiro) miglioreranno determinan do un incremento dell’interesse della via.

Soste: ottime; a fix o su piante

Materiale: N.E.A.; 8 rinvii; utili 5/6 friends medio piccoli; qualche nuts; cordoni; indispensabili corde da 60 m dato il consistente

sviluppo di quasi tutti i tiri.

Attrezzatura: via integralmente attrezzata a fix da 8 mm

Esposizione: Sud

Periodo: da aprile a novembre

Avvicinamento: raggiunto il Lago di Boazzo in Val Daone, continuare fino a superare il ponte del Rio Danerba che poco sopra forma una bella cascata; subito dopo il ponte sulla destra vi è una grossa costruzione (colonia estiva con annessa chiesetta). Discrete possibilità di parcheggio a sx o poco oltre sempre a sx. È possibile, se la sbarra è aperta e con la dovuta discrezione, usufruire dell’ampio parcheggio della colonia. Subito sopra la stessa parte una marcata traccia (scarse segnalazioni bianco-rosse); continuare lungo la stessa fino a riscontrare delle segnalazioni gialle (punti e piccole frecce); seguirle fin sotto le evidenti placche situate sopra la Cascata di Danerba il cui rombo accompagnerà tutta la salita. Il primo itinerario che si incontra è in approntamento (maggio 2009); usufruendo di una corda fissa superare un breve salto roccioso, lasciare a sx la targhetta di attacco della via “Cavalcando l’Orso“ (Fieschi ed amici, 2008), e raggiungere la cengia sotto un salto verticale; a sx sale “Per chi mi hai preso?” (targhetta); a dx l’itinerario oggetto della presente relazione.

Tempo di salita: ore 3,30

Tempo di discesa: ore 1,30 in doppie lungo l’itinerario o a piedi per la Val Danerba (vedasi “Discesa”)

Tipo di itinerario: moderno

Relazione: degli apritori

Attacco: 5 metri a dx della targhetta di “Per chi mi hai preso”; visibili i primi due fix su muro nero

Itinerario:

L1: superare il muro iniziale con bella progressione (5c), affacciarsi sull’abbattuta placca successiva sporca di muschio, risalirla puntando direttamente ad una cengetta (ottimi funghi); raggiuntala, deviare a dx, superare un breve salto (fix) ed iniziare a percorrere la bellissima placca successiva a grossi funghi (5a poi 4b) fino alla comoda S1 su cengetta (50 m; max 5c).

L2: innalzarsi dalla sosta seguendo a dx una placca nera molto corrugata a dx di una placca sporca, deviare a sx leggermente e continuare per placca nera liscia (4c) fino a trovarsi a dx un alberello; deviare nettamente a dx passando sotto il medesimo percorrendo la seguente bella placca ricca di bitorzoli (5a) fino a uscire su cengia boscosa; S2 comoda su pianta; cordone con maglia (50 m, max 5a).

L3: percorrere a dx per c. 10 metri una cengia terrosa fin sotto un alberello; salire una placchetta a sx del medesimo (5a) fino ad un’altra esigua cengetta; con un lungo diagonale su placca (5a) raggiungere il salto verticale sovrastante superandolo per mezzo di lame (erba all’inizio, 6a atletico, 5c obbl.) fino ad una fessura (ch.) andando ad ripercorrere per 2/3 metri l’itinerario “Cavalcando l’Orso”; non raggiungere il sovrastante fix di questo itinerario ma deviare nettamente a dx alla S3 a fix su esiguo terrazzino erboso (60 m, max 6a).

L4: lunghezza di collegamento: deviare a dx per pochi metri per poi salire una fessura-diedro erbosa (4a, fix) fino ad immettersi in un corridoio boscoso che si percorre senza problemi fino ad avere a dx una comoda cengetta erbosa dove è ubicata la S4 a fix (30 m, max 4a).

L5: percorre l’evidente spigolo arrotondato sovrastante con arrampicata divertente ed esposta fino ad un tratto abbattuto (fix da 10 mm con maglia; possibile sosta intermedia); iniziare a percorrere la bella placca successiva (5a) fino alla successiva cengia boscosa; S5 su albero; cordone con maglia (60 m, max 5a).

L6: superare la successiva placca caratterizzata da una colata di protuberanze (4a, 1° fix abbastanza alt o), continuare sempre con divertente progressione fino a percorre con un lungo diagonale a dx la successiva placca (4b) alla fine piuttosto sporca ma sempre ricca di bernoccoli fino alla comoda cengetta della S6 a fix (50 m, max 4c).

Discesa: discesa in doppia lungo l’itinerario ritoccando tutte le soste; le doppie vanno effettuate il più direttamente possibile altrimenti, data la lunghezza dei tiri, il recupero può risultare difficoltoso (ore 1,30). È possibile anche scendere a piedi (soluzione non adottata dagli apritori). Dall’ultima sosta inoltrarsi per c. 5 minuti nel bosco fino ad incrociare una bella traccia. Seguirla in direzione della Val Danerba fino al ponte sul Rio Danerba. Oltre si prosegue in discesa per il sentiero di accesso a questa valle raggiungendo la strada in c. 15 minuti (ore 0,45 dal termine dell’itinerario).

 

Nota della redazione di www.adamellothehumantouch.it : la diffusione di questa relazione è permessa nel web; se la utilizzate non privatela del

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