GIORNI DI DANERBA
I GIORNI DI DANERBA
Primi salitori: Davorio Angelo, Amadio Paolo, Costa Dino, 5 giugno 2010
Sviluppo: 160 m; 5 lunghezze
Valutazione estesa: I, F1, 6c (6a+ obbl.); due sezioni di A0
Difficoltà d’Insieme: TD+
Giudizio: interessante itinerario in ambiente splendido; progressione a
tratti sostenuta su roccia ottima che risale al centro quella sortA DI
anfiteatro che caratterizza il settore destro della parete; prestare
attenzione ad alcune lame che, sebbene ben ancorate, non sono da
trazionare eccessivamente; i due tratti di artificiale in L3 e L4 sono
presumibilmente superabili in libera con difficoltà nell’ordine del 7a/b.
Soste: un fix inox da 10 mm + 1 fix inox da 8 mm con maglie rapide da
utilizzarsi in contemporanea per la calata.
Materiale: N.E.A.; corde da 60; 15 rinvii; serie di friends fino al n. 2 Black
Diamond; molto utili le misure piccole
Attrezzatura: fix da 8x60
Esposizione: Sud-Est
Periodo: da giugno ad ottobre; decisamente sconsigliabile dopo
precipitazioni visto che la struttura superata è un naturale collettore.
Avvicinamento: dal lago di malga Boazzo prendere il sentiero per le
Porte di Danerba (cartelli segnalatori sul ciglio stradale); salire
superando il ripido tratto iniziale di bosco fino ad entrare nella valle vera
e propria all’altezza della prima baita sita sulla destra del sentiero. Subito
di fronte alla stessa si sviluppa la successione di placche. Superare il
torrentello ed iniziare a seguire una traccia abbastanza marcata fino ad
un macigno con freccia incisa. Salire il ripido bosco senza itinerario
obbligato fin sotto la parete. Costeggiarla fino a raggiungere la sezione
destra della parete sotto un evidentissimo anfiteatro. Ad inizio stagione,
con il torrente in piena, conviene decisamente usufruire subito del
ponticello all’uscita del bosco per portarsi sul lato orografico destro della
valle.
Nota: la vegetazione nei pressi della parete tende a svilupparsi nel corso
della stagione estiva; risulta conseguentemente molto più agevole
raggiungere la parete ad inizio stagione estiva piuttosto che al suo
termine.
Tempo di salita: ore 3,00
Tempo di discesa: ore 0,45
Tipo di itinerario: moderno
Relazione: degli apritori
Attacco: sotto il grande anfiteatro nero; corta placca all’inizio; primi 2 fix
ben visibili.
Itinerario:
L1: per liscia placchetta (4c) fin sotto un salto fessurato con erba e roccia a blocchi che si supera facilmente fino alla superiore cengia; la S1 è a sinistra
sotto un muretto verticale (25 m, max 4c).
L2: salire subito sopra la sosta e traversare a destra evitando uno scolo d’acqua (senz’acqua è più agevole evitare il primo fix e raggiungere
direttamente per un tratto erboso il secondo fix); traversare a destra fin sotto un salto nerastro che si supera direttamente con bella progressione (5b/c;
un passo di 6a) fino ad una superficiale lama da non sollecitare eccessivamente; per la stessa fin sono un salto verticale che si vince direttamente (5c)
fino alla S2 (25 m, max 6a); L1 e L2 sono eventualmente concatenabili.
L3: superare la placca superiore per belle lame tendendo leggermente a sinistra fino ad una piastra appoggiata; non utilizzarla ma passare per bella
placca ben protetta di roccia chiara a destra (5b) uscendo poi per placca nera con qualche passo delicato (5c) alla comoda cengia erbosa della S3 (30
m, max 5c).
L4: salire nel centro la grande placca superiore con difficoltà crescenti fino ad una lama verticale per mezzo della quale (6a) ci si porta sotto le lame alla
base del tetto (6b); traversare per lama rovescia a destra (6c) fino sotto il tetto che su supera in A0; oltre il tetto continuare per bella placca di roccia
chiara (5c) fino alla esigua cengetta della S4 (40 m, max 6c con un tratto di A0).
L5: per facili lame portarsi sotto la direttiva del diedro (5a) fino ad entrarvi (6a) per poi superarlo integralmente con arrampicata di difficile impostazione
(6b/c) fin sotto un corto tetto che si supera direttamente (6a+) continuando poi per la successiva corta placca (5b) fin sotto l’evidente lama già visibile
dal basso; passare alla sua destra (A0) e rimontarla (6a) fino alla scomoda S5 (40 m, max 6c con un tratto di A0).
Discesa: in doppia lungo la via; D1 da S5 ad S4; D2 da S4 ad S3; D3 direttamente alla base (60 metri esatti).